Ormai la parola biologico sta perdendo di valore, si tratta di un termine sempre più di moda utilizzato spesso a sproposito..
Innanzitutto mi preme sottolineare ancora una volta che un alimento definito biologico non è un alimento necessariamente salutare:
La merendina biologica a base di farina bianca e zucchero rimane comunque un alimento da evitare!
Detto questo continuo a sostenere l’importanza di consumare alimenti prodotti con materie prime di origine biologica: Oggi è sempre più facile farlo, sembra quasi che ogni prodotto sia biologico, realizzato secondo canoni naturali, esattamente come una volta etc.
Ovviamente lo capiscono anche i bambini che si tratta di semplice propaganda, un modo che le aziende utilizzano per cavalcare l’onda della moda, per cambiarsi d’abito e farsi percepire come migliori…
La cosa peggiore, a mio parere, che vediamo oggi in tutti i supermercati sono le linee biologiche: sempre più marchi decidono di affiancare ai loro tradizionali prodotti anche una linea biologica: credo si tratti di un grosso controsenso. Vediamo perchè.
O è Buono o è Cattivo!
Quando una azienda presenta due linee di prodotti, una tradizionale e una con ingredienti di origine biologica sta palesemente dichiarando che non crede nel sistema biologico ma piuttosto che vuole cavalcare l’onda della moda e accaparrarsi più clienti possibili.
Se una azienda crede che i suoi prodotti di origine biologica siano migliori per la salute dei suoi consumatori, perchè continuare a produrre gli altri? Perchè continuare a produrre alimenti che dovrebbero essere palesemente peggiori?
La risposta ovviamente è: per fare più profitto!
Ma una azienda che ragiona in questo modo è una azienda che, evidentemente, non ha cuore la salute del consumatore. Per questo con tutta probabilità proporrà sul mercato prodotti marchiati biologici ma senza cercare la qualità, utilizzerà tutti gli espedienti possibili per apporre marchi biologici a prescindere dalla reale provenienza delle materie prime, con il solo scopo di abbracciare nuove fette di mercato.
Quindi il semplice consiglio è questo: quando acquisti prodotti biologici assicurati che l’azienda che li produce produca solo alimenti biologici e non un pò di un tipo e un pò dell’altro 😉
Non sono tanto d’accordo su quanto dici, ti faccio un esempio.
La Coop che ha una sua linea di prodotti a marchio Coop , ha pure una linea di prodotti biologici che io ne faccio uso.
La Coop per quello che so è molto attenta alle materie prime e se ha inserito anche il biologico è perché vuole dare una scelta in più ai suoi clienti.
Mi piacerebbe sentire la tua opinione. Ora vorrei farti una domanda (ti seguo sempre) a me la pasta integrale non piace per il suo gusto, ma la pasta di semola fa male? Saluti Roberta
Ciao Roberta, la questione può essere vista anche da questo punto di vista tuttavia rimango dell’idea che se credi davvero in una tipologia di prodotti, se credi che siano davvero più salutari non ha senso continuare a proporre anche gli altri…
Mi spiego meglio, qui non stiamo parlando di due prodotti diversi come ad esempio le caramelle confrontate con il miele, quest’ultimo è di certo migliore delle caramelle ma ha un gusto diverso e al cliente potrebbe non piacere.. Quindi in questo caso ha senso proporre entrambi prodotti.
In questo caso stiamo parlando di due prodotti identici nel sapore (tranne qualche sfumatura) ma con un sistema di produzione diverso. Si hanno quindi biscotti prodotti con farina non biologica e biscotti prodotti con farina biologica: il sapore è lo stesso.. Quindi, se credi davvero che la farina biologica sia più salutare di quella non biologica perchè continuare a proporre anche i biscotti realizzati con l’altra?
Se si è veramente attenti alle materia prime e si ricerca sempre la miglior qualità nell’interesse della salute dei clienti allora non si può continuare a mettere sugli scaffali prodotti realizzati con materie prime non biologiche… Questo è il mio pensiero..
Tuttavia con questo non voglio sostenere che tutte le aziende come la coop che hanno due linee una biologica e una no siano da evitare ma sicuramente sono da verificare meglio di altre.
Per rispondere alla tua domanda, è bene precisare cosa è la semola:
il termine semola è riferito alla farina di grano duro, proveniente quindi da frumento con appunto il grano più duro (Triticum durum).
Quindi a livello di considerazioni salutari la pasta di semola è pasta di frumento raffinata… Non un’ottima scelta…
Prova con la pasta di farro integrale, ti suggerisco la marca “farrette” è davvero molto buona.
Non è esattamente cosi. Se il nome ti ricorda la coop-erazione al momento di contrattare e di imporre i prezzi io sono certo che anche i loro buyer visto che lavorano per coop, facciamo sentire sui soci produttori e sui produttori esterni tutto il peso di un gruppo che ha esattamente le stesse identiche marche degli altri gruppi. Che ha di diverso da Pam o Carrefur? Il nome ma poi cosa altro? Se ben ricprdo anche Pam ha una linea bio a proprio nome e se hai soldi potresti fare anche tu la tua linea bio marchiata a tuo nome. Non mi da l idea di essere un gruppo cosi etico come sembra essere tanto è vero che lo scorso anno ha fatto più utili più sui mercati azionari e in borsa più che dentro i centri distributivi. Certo ha una enorme linea bio marchiata coop ma gliela producono. La coop è attenta alle materie prime perché il disciplinare bio glielo impone ma non sempre è attenta alla provenienza o come dice Amos alla qualità vera dei cibi. Marchiarli bio non significa salute.
Esselunga nei prodotti “bio” della sua linea usa il sale iodato, altro veleno da non sottovalutare…
Ci sono molti prodotti “bio” che contengono zucchero bianco, neanche di canna….
Ciao Emanuela, certo che sì, un prodotto marcato biologico non significa necessariamente che sia un prodotto salutare.
A parità di ingredienti però, un prodotto biologico è comunque più salutare in quanto le materie prime con cui è stato realizzato sono state coltivate senza l’uso di pesticidi e diserbanti che possono sempre lasciare una loro traccia nel prodotto finito…
Sul tema sollevato dal tuo commento ho parlato in questi 2 articoli:
https://www.miglioriamoci.net/negozio-biologico-negozio-normale/
https://www.miglioriamoci.net/biologico-cosa-significa-veramente/
Raramente acquisto prodotti elaborati, anche se a marchio biologico, proprio per il motivo su esposto, della non piena naturalità degli ingredienti utilizzati, mentre cerco il marchio della fogliolina verde su cereali integrali, legumi, zucchero di canna, farine integrali (Kamut, farro, grano tipo “0”-“1”-“2”-…etc.), pasta (mai “solo” integrale ma sempre di cereali specifici). La Coop ha in vendita un marchio “Vivi Verde” che sta acquistando sempre più prodotti, arrivando persino ai detersivi. Ora mi chiedo come fare a verificare la qualità del prodotto o la specificità dell’azienda produttrice.
Ciao Vittoria, benvenuta su Miglioriamoci 🙂
Ottima la tua domanda! È molto difficile fare una valutazione in questi casi.. La scelta più sicura a mio parere è scegliere aziende più piccole invece di colossi come coop, aziende che magari si occupano solo ed esclusivamente di prodotti biologici…
Grazie per l’attenzione gentilissimo Amos, dunque concludiamo che prezzi bassi sul biologico equivale a grande distribuzione e quindi pericoli nascosti? Uffa!
Sì, direi proprio che esiste questa possibilità!
ma per vendere un prodotto come BIO, non occorre l’apposita certificazione di un apposito organo di controllo? E’ tutta una bufala allora?
ma per vendere un prodotto come BIO, non occorre l’apposita certificazione di un apposito organo di controllo? E’ tutta una bufala allora?
Ciao Enrico, sì, per ottenere il marchio biologico un prodotto deve essere certificato da un organo di controllo. Tuttavia esiste sempre il modo di aggirare le regole o di fare solo il minimo indispensabile.. Quindi un prodotto certificato biologico non offre necessariamente la garanzia totale. Questa non significa che è tutta una bufala, piuttosto significa che bisogna tenere gli occhi aperti anche di fronte a un marchio biologico…
Salvo vorrei capire come mai sulla farina itegrale trovo scritto. …. farina integrale tipo 00……. Ma che siglifica? e comunque raffinata??
Ciao Biagio, è una contraddizione in termini molto strana in effetti!
Con tutta probabilità indica una farina 00 con aggiunta di crusca… Ovviamente un prodotto da evitare!
A grazie ..chiesi in un negozio di erboristeria cosa siglificasse farina integrale 00 e di mostrarmela in effetti era farina bianca con dei pezzettini di crusca …. gli chiesi farina 01 o 02 e mi rispose che quella( la 00)era la migliore. ..me ne andai con ancor più dubbi di prima ma con una certezza tutti pensano a fare soldi a discapito della tua salute..
Scusami del ritardo con cui commento l’articolo ma l’ho letto solo ora.
Nel tuo articolo mi sembra che tu sostenga che per una grande distribuzione come la Coop o Esselunga e per i suoi lavoratori sarebbe stato saggio, volendo introdurre una linea di prodotti biologici, riconvertire tutti i suoi supermercati e punti vendita con la vendita del solo biologico?
A mio modo di vedere, sarebbe stato invece un grave errore per i loro affari ed è comunque un passo avanti il fatto di averli introdotti.
Cercando di interpretare le tue parole (spero la cosa non ti infastidisca), credo faresti meglio a dire, che personalmente non credi nella grande distribuzione come sistema per la diffusione di prodotti di sempre migliore qualità, ma è attraverso il rapporto diretto con il produttore che si possono imparare a conoscere e ad apprezzare i prodotti di qualità.
io la spesa la faccio solo al Naturasì e conosco le marche che sono davvero bio tipo Alce Nero avendo visto di persona le loro coltivazioni… non mi fido dei supermercati grossi come Coop o Esselunga per quanto riguarda il biologico