Quando andiamo al supermercato possiamo trovare sugli scaffali decine e decine di prodotti diversi.
Lo stesso tipo di prodotto come per esempio i biscotti appaiono commercializzati da decine di aziende diverse.
Questo offre l’idea di una grande concorrenza tra i marchi che si presume faranno di tutto per fornire il prodotto migliore in modo tale che il consumatore scelga il loro marchio piuttosto che un altro.
La realtà però non è esattamente così!
L’illusione della scelta: poche multinazionali controllano il mercato!
Decine e decine di marchi diversi fanno a capo alla stessa multinazionale, la grande scelta che ci viene presentata è solo uno specchietto per le allodole, in realtà cambiano le confezioni, e solo qualche altro piccolo particolare. Un prodotto costerà un poco di più dell’altro, un altro avrà la confezione più colorata, un altro ancora porterà la scritta naturale…
In verità sono praticamente gli stessi prodotti, e questo tipo di differenziazione serve solo a fornire l’illusione della scelta al consumatore, che in questo modo non si rende conto che possono esistere alternative a questi prodotti, perchè è già convinto di avere a che fare con decine di alternative!
Quello che succede è un continuo esperimento di marketing, una sorta di test continuo con l’unico obbiettivo di vendere sempre di più, e questo non è necessariamente qualcosa di sbagliato, lo diventa nel momento in cui il guadagno viene inseguito ingannando il consumatore…
Ogni mese esce un nuovo shampoo, migliore, più performante, che promette di rendere i capelli bellissimi, e tutti corrono a comprarlo: tutti credono di poter scegliere, non ci sono mai stati così tanti prodotti, non ci sono mai stati così tanti shampoo per capelli…
La notizia però è che, a ben guardare, sono tutti uguali!
Non conta la fascia di prezzo, quella fa solo parte del continuo esperimento di marketing portato avanti dalle multinazionali basato sulla percezione che riescono a indurre nelle persone a riguardo di quel determinato prodotto, questo soprattutto grazie alla pubblicità…
Guardando negli ingredienti tutti possono accorgersi che la base è sempre quella, 99 volte su 100 si tratta delle stesse schifezze!
Oggi sembra esserci una enorme scelta al supermercato, in realtà si tratta di prodotti tutti molto molto simili, fabbricati dalle stesse multinazionali ma sotto nomi diversi…
Le multinazionali, grazie a queste decine e decine di marchi che controllano, ti ingannano ogni giorno facendoti credere di potere scegliere, mentre invece si tratta di una illusione,
quella che tu chiami scelta, loro lo chiamano marketing, quella che tu chiami libertà loro la chiamano percezione indotta…
E non è tutto, le multinazionali ti ingannano anche in altri modi, molto più deleteri per la tua salute, clicca qui per scoprirli!
Non è tutto ora quello che luccica, è tempo di imparare a riconoscere gli inganni e riappropriarci della nostra libertà!
P.s.
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Chissà perchè questa cosa mi ricorda stranamente la politica e la chiesa..
Non sono per caso loro le tre persone della ss trinità?
commercio – politica chiesa
manca solo l’occhio in mezzo.
mafia e consorelle che eliminano persone che vogliono dire la loro..
Ciao Sandro, in effetti il problema non si limita alle multinazionali, si tratta di qualcosa di complesso e articolato teso sempre e comunque a ridurre la nostra libertà e a renderci simili a schiavi che producono per i padroni… E quel che è peggio è che pochi davvero se ne rendono conto…
Ma questo è un altro discorso che tratterò forse più avanti…
E’ proprio così, Amos, ma credo che stia crescendo la percezione e la consapevolezza di ciò che dici in ognuno di noi, ogni giorno di più….ma bisogna continuare a tenere la soglia dell’attenzione alta su questo argomento, per questo trovo i tuoi post molto utili ed interessanti….grazie.
Ciao Simonetta, l’obbiettivo è questo e, credimi, ci sono in giro un sacco di persone che non ci hanno nemmeno mai pensato!
Spero con il mio piccolo contributo di aiutare quante più persone possibili…
E’ questa la realtà mondiale, caro Amos, è la pura verità quello che scrivi. Chi ha in mano le leve della produzione e della distribuzione, governa di fatto la società. Tutto il resto, è una sorta di corazza protettiva che consente il mantenimento di questo status quo: dalla politica alla diffusione delle idee, dall’informazione alle dinamiche diplomatiche. Bisogna anche considerare il fatto che non sempre tutto questo è in equilibrio: è la risultante di rapporti di forza che spesso si incrinano e si sovvertono…Con conseguenze terribili, perchè la vita delle persone di fronte a questa gigantesca costante guerra di mercato, non è assolutamente considerata un valore…! So che hai molta fiducia nella possibilità di un “ribaltamento culturale” dal basso, partendo dalle singole coscienze ed individualità, dal rifiuto personale di ciò che impone la società ( in maniera più o meno occulta ) per approdare in modo autonomo e consapevole ad una cura complessiva della propria persona. E’ una ipotesi però che mi lascia perplesso, perchè c’è una netta sproporzione di forze in campo, sono troppi gli elementi in mano a chi ci avvelena. Temo che l’unica strada sarebbe sradicare dal potere delle multinazionali il potere che hanno, ma in questo caso staremmo parlando di una rivoluzione mondiale, di un mondo organizzato in tutt’altro modo rispetto a quello attuale. Qualcosa cioè, che oggi non mi sembra ancora prossima. Ciò non toglie nulla al merito della tua opera di diffusione della conoscenza e della consapevolezza: perchè soltanto attraverso questi strumenti sarà possibile un giorno per l’umanità rendersi conto in quale grave guaio si trova…
Ciao Fabio, hai ragione, l’ago della bilancia sembra pendere del tutto in favore delle diverse multinazionali e del potere centralizzato, ma nessuno conosce il domani, è bene rimanere aperti alle possibilità per poterle trasformare in realtà 😉
penso che la soluzione sia quella di imparare a farsi le cose da sè, più cose possibili e con componenti naturali…
L’autoproduzione è il modo migliore per sapere cosa si va ad utilizzare, purtroppo non sempre è possibile soprattutto per questioni di tempo…
Ma è importante cominciare da qualcosa 😉
Perfettamente d’accordo!
La soluzione è nell’autoproduzione, associata ad una decrescita consapevole a partire dal basso.
E per quanto riguarda i cosmetici, per esempio, non ci vuole poi così tanto tempo per autoprodurre. Per il cibo sicuramente un po’ di più, ma ci si può organizzare in gruppi in cui i partecipanti si scambiano tra loro le proprie autoproduzioni.
Non è utopico, bisogna solo crescere in grinta e consapevolezza!
E’ la soluzione alla crisi e ce l’abbiamo nelle nostre mani, dobbiamo solo iniziare a darci da fare : ).
Ciao Khadi, benvenuta su Miglioriamoci e grazie per il tuo commento 🙂