In genere si sente parlare di “combattere la ritenzione idrica“… Ma sei proprio sicuro di volerlo fare?
La ritenzione idrica non è una malattia. La ritenzione idrica è una conseguenza a un problema, è una reazione del corpo a un problema.
Combattere la ritenzione idrica significa combattere il proprio corpo, significa combattere la conseguenza e non la causa!
Il nostro corpo si difende dalla mancanza di liquidi creando ritenzione idrica: se non lo facesse si andrebbe incontro alla morte.
Quindi il problema da combattere qui non è la ritenzione idrica ma, piuttosto, lo scarso approvvigionamento di liquidi.
Quante volte hai sentito ripetere: “per risolvere il problema delle ritenzione idrica è necessario bere di più” ?
Bene questo è vero: se non bevi a sufficienza di certo il tuo organismo si troverà in una situazione di carenza di liquidi e tenderà, per sopravvivere, a trattenere tutti quelli che ha creando così ritenzione.
Il vero problema però si presenta nel momento in cui provi a bere di più ma comunque non risolvi il problema… Perchè?
Bere di più in genere non risolve il problema della ritenzione idrica, questo perchè, nella maggioranza dei casi è presente un problema di permeabilità intestinale che impedisce di fatto l’assorbimento ottimale dei liquidi immessi nell’organismo bevendo.
Quindi il problema finale da combattere non è la ritenzione idrica ma la scarsa permeabilità intestinale che in fin dei conti provoca la ritenzione.
Ripeto: la ritenzione idrica non è il problema, è inutile e controproducente combatterla. La ritenzione idrica è solo la conseguenza di un problema che si trova a monte, all’interno dell’intestino.
È da lì che bisogna cominciare a lavorare. Risolvendo questo problema verrà a mancare la causa principale e la ritenzione si risolverà naturalmente.
Per capire bene tutti i dettagli e ottenere tutte le istruzioni per agire e risolvere in modo efficace il problema della ritenzione idrica visita ritenzioneidrica.net
Nella stragrande maggioranza dei casi, la retenzione idrica è causata da un’infiammazione globale dell’organismo (come ho già specificato in altri post). Spessissimo a causa di cibi pro-infiammatori (contenenti glutine, lattosio, caseine) o eccesso di zuccheri (sia semplici che complessi) o eccesso di omega-6. Ma anche eccesso di stress, malsane abitudini del sonno o sovra-allenamento (specialmente il cardio, lo stress ossidativo esercitato da lunghe e ripetute sessioni di jogging, cyclette o stepper sono malsane, e non solo per la retenzione idrica).
Eliminando tutte le possibili sorgenti di infiammazione, la retenzione idrica sparisce in meno di una settimana. Si può aiutare il processo integrando cibi anti-infiammatori (omega-3, the verde e spezie come zenzero, curcuma, origano, cannella, salvia, timo, rosmarino…).
Bere di più o di meno non risolve il problema, il corpo si tiene quello di cui ha bisogno ed elimina il resto. Se in quel momento ha bisogno di più, se ne tiene di più. Bisogna (giustamente) eliminare la causa, non la conseguenza (tipico errore della medicina moderna).
Riguardo alla permeabilità intestinale, mi piacerebbe sapere esattamente cosa si intende: la permeabilità intestinale è attualmente sotto la lente d’ingrandimento della ricerca in quanto sembra sia la causa di numerose allergie alimentari e malattie autoimmuini.
Ciao Alex, per permeabilità intestinale si intende un giusto equilibrio della flora batterica tale per cui le sostanze nutritive che passano attraverso l’intestino possano venire assorbite con facilità. Quando l’intestino non è per niente permeabile le sostanze nutritive e l’acqua stessa faticano ad essere assorbite e questo può provocare gravi problemi…
In merito forse potrà interessarti anche questo articolo:
https://www.miglioriamoci.net/disbiosi/
Con calma, si stanno mescolando un po’ di concetti.
Tanto per cominciare, la permeabilità dell’intestino deve essere adeguata. Una eccessiva permeabilità (ad esempio nelle malattie infiammatorie croniche intestinali) permetterebbe a sostanze non gradite di essere assorbite causando una risposta da parte del sistema immunitario che le vede come invasori. Un intestino ulcerato è particolarmente “permeabile”, vuol dire che va tutto bene? 😉
Secondo punto, forse quello che mi lascia più perplesso. Gran parte dell’acqua è assorbita nello stomaco. La flora batterica si trova nell’intestino crasso, dove viene riassorbito solo quello che resta da assorbire (in caso contrario, si verificano casi di diarrea). Lo stomaco fa un ottimo lavoro di pre-drenaggio per evitare che un fiume di liquidi con qualche frammento di cibo si riversi nell’intestino, il chimo risultante è una sostanza gelatinosa e praticamente semi-solida. Forse la prova più evidente che posso addurre per convincere chi non mi crede è che quando si beve troppo, la pipì scappa dopo mezz’ora. Sappiamo tutti che il cibo necessita di 6-8 ore (in condizioni normali) per attraversare tutto il canale digestivo.
Riguardo alla disbiosi, di cui personalmente mi intendo.
“La perdita di questi “germi buoni” è dovuta all’alimentazione iper-proteica, ricca di aminoacidi essenziali (tutti e 9), della vitamina B12, e del glucosio (zucchero semplice) liberamente disponibili nel tubo intestinale. Il Glucosio e la presenza di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali sono la fonte necessaria per lo sviluppo della flora batterica “cattiva”, cioè quella della putrefazione.”
Intanto gran parte del glucosio viene assorbito anche lui nello stomaco. Mangiare zucchero aumenta la glicemia nel sangue in tempi relativamente brevi, non certo dopo 8 ore.
Inoltre non penso sia giusto suggerire alla gente di evitare anche uno solo degli amminoacidi essenziali e neppure la Vitamina B12. Infine, i batteri e i miceti possono utilizzare anche fruttosio non solo il glucosio. E anche zuccheri complessi, anzi, un eccellente lavoro svolto dalla flora batterica è proprio quello di digerire amidi resistenti e fibra solubile che noi non possiamo digerire, producendo acido n-butanoico e vitamina K2.
Riguardo alla putrefazione, è la solita propaganda anti-carne. Le proteine vengono digerite e scomposte in peptidi nello stomaco, alcuni vengono assorbiti direttamente là, altri nel digiuno e nell’ileo. Certo l’immagine della polpetta maleodorante con le larve di mosca che viaggia dentro di noi ha una certa presa, ma tranquilli… non è così che funziona.
Alex non andiamo praticamente mai d’accordo!
Ti rispondo punto per punto:
– Il tuo discorso sulla permeabilità appare solo come un modo per poter trovare da ridire su tutto, è ovvio che si stà parlando nell’articolo di una adeguata permeabilità intestinale. Situazione di cui pochi godono…
– Quanto tu affermi sull’assorbimento dell’acqua è smentito da tutte le fonti che conosco… Ti riporto solo alcuni estratti:
“Nell’intestino crasso le ghiandole della mucosa producono solo muco e non enzimi. Anche se la parete è lubrificata dal muco, il tempo di transito dei materiali intestinali è piuttosto lungo, dalle 2 alle 6-7 ore. Nel crasso avviene il riassorbimento dell’acqua e dei sali minerali, e l’eliminazione con le feci del cibo non digerito. Il riassorbimento dell’acqua è importante perché ogni giorno vengono riversati nel tubo digerente sotto forma di succhi digestivi ben 7 litri di liquidi. Se il materiale digerito si muove troppo velocemente lungo il colon, si ha un riassorbimento insufficiente di acqua che provoca diarrea e disidratazione; al contrario, se il movimento è troppo lento, l’acqua viene riassorbita in quantità eccessiva, causando stitichezza.” http://it.wikipedia.org/wiki/Digestione
“Digestione: stomaco e duodeno
Dopo aver lasciato lo stomaco il chimo è composto da una miscela acida e semifluida contenente grassi inalterati nella loro struttura, proteine e carboidrati parzialmente digeriti. In questo tratto di intestino dovranno completarsi tutti i vari processi digestivi dato che la parte finale del tratto intestinale è deputata quasi esclusivamente all’assorbimento.” Sottolineo “miscela acida semifluida”
http://www.my-personaltrainer.it/digestione1.html
“La parete interna dell’intestino tenue si ripiega su se stessa ed è ricoperta da villi, minuscole estroflessioni, che nel duodeno arrivano a essere qualche migliaio per cm 2. A loro volta, i villi sono ricoperti da microvilli, cellule la cui parete rivolta verso il lume è frastagliata. Villi e microvilli concorrono ad aumentare la superficie di assorbimento dell’intestino tenue. Ciascun villo è percorso internamente da capillari sanguigni e da un vaso linfatico, che assorbono le sostanze nutritive: l’acqua e i sali minerali vengono assorbiti rapidamente, i carboidrati solo se in forma di monosaccaridi (glucosio, galattosio), le proteine dopo la scissione in amminoacidi e i lipidi sotto forma di acidi grassi.
L’intestino crasso è formato da tre parti: cieco, colon (ascendente, trasverso e discendente) e retto. Dal cieco si protende l’appendice, un piccolo diverticolo vermiforme che non svolge alcun ruolo nella digestione.
Al colon arrivano i residui della digestione, principalmente acqua e sostanze non digerite. L’acqua viene assorbita e le sostanze di rifiuto arrivano al retto in forma semisolida (feci), pronte per essere espulse attraverso l’ano.”
http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/biologia/Organizzazione-e-funzioni-degli-organismi/Digestione-ed-escrezione/La-digestione-nell-uomo.html
– per quel che riguarda la disbiosi mi piacerebbe vedere un bel confronto diretto tra te e Giuseppe Nacci, non un semplice teorico ma un medico e un ricercatore che applica ogni giorno sui suoi pazienti quello che dice…
Detto questo, tu dici che il glucosio viene assorbito nello stomaco, anche su questo tutte le fonti ti smentiscono:
“Digestione dei carboidrati
La digestione dei carboidrati inizia nella cavità orale e prosegue nell’intestino, dove i vari nutrienti vengono assorbiti. Scopo di questo processo è l’idrolisi dei disaccaridi, degli oligosaccaridi e dei polisaccaridi nei singoli monosaccaridi che li costituiscono, al fine di renderli assorbibili dalla mucosa intestinale. Per quanto detto, gli zuccheri introdotti con la dieta, come il glucosio ed il fruttosio, non necessitano di alcun processo digestivo e vengono assorbiti come tali. Il glucosio, in particolare, viene assorbito mediante trasporto attivo, mentre il fruttosio attraversa la mucosa intestinale per diffusione facilitata; ne consegue che il levulosio viene assorbito più lentamente e ciò concorre ad abbassarne l’indice glicemico.”
http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/digestione-carboidrati.html
“ASSORBIMENDO DEL GLUCOSIO Viene assorbito dall’orletto a spazzola delle cellule epiteliali dell’intestino mediante un sistema di trasporto attivo secondario alimentato dal Na+ (simporto)” http://doc.studenti.it/appunti/medicina/2/glucosio.html
“Nell’uomo il glucosio viene assorbito nel sangue attraverso le pareti dell’intestino;” http://www.albanesi.it/Alimentazione/glucosio.htm
Nacci non sconsiglia l’assunzione degli amminoacidi essenziali. Sconsiglia, in determinati casi, di assumere tutti nove gli amminoacidi essenziali contemporaneamente.
Un’ultima cosa sulle scomposizione delle proteine a carico dello stomaco, ti riporto un trafiletto tratto da “Fondamenti di anatomia e fisiologia” di Frederic H.Martini (libro universitario)
” La digestione delle proteine non si completa nello stomaco poichè il tempo di soggiorno nell’organo è troppo breve e la pepsina riesce a scindere solo determinati legami peptidici. Tuttavia la pepsina ha tempo sufficiente per scindere proteine complesse in piccoli peptidi o catene polipeptidiche che entreranno poi nel duodeno”